Rifacimento facciata di un edificio prefabbricato

Modificare la facciata di un edificio prefabbricato è certamente possibile, tuttavia è necessario porre particolare attenzione su alcuni aspetti.

Di seguito approfondiremo i principali.

ANALISI DEL CONTESTO STRUTTURALE

Preliminarmente occorre indagare quali sono i fissaggi ed i sostegni della parete nello stato di fatto.

Per effettuare tale valutazione potrebbe non essere sufficiente l’esame della documentazione di progetto (peraltro non sempre disponibile se l’edificio è di vecchia data) che potrebbe essere carente di tali dettagli o addirittura potrebbe riportare informazioni diverse rispetto alla realtà qualora siano già intervenuti dei rimaneggiamenti o modifiche in sito.

Si rende quindi necessaria una valutazione in sito dei fissaggi e dei sostegni presenti.

Conseguentemente è necessaria una valutazione dei fissaggi e dei sostegni nella situazione modificata.

Qualora ogni elemento risulti autonomo sia dal punto di vista del fissaggio che del sostegno è in genere più semplice intervenire, dato che l’eliminazione di paramenti adiacenti non modifica lo schema statico. Qualora invece si rilevasse una dipendenza tra i pannelli che rimangono e quelli eventualmente da eliminare è necessario riconsiderare lo schema statico e potrebbe rendersi necessaria anche la progettazione di nuovi appoggi.

Ecco quindi che oltre ad essere necessaria la valutazione preliminare da parte di uno strutturista, occorre anche agire con cautela nell’attività di smontaggio, partendo sempre dagli elementi più in alto e procedendo verso il basso.

In ogni caso non si può mai procedere per demolizione come nell’edilizia tradizionale!

INTERFERENZE CON LA COPERTURA

In prossimità della copertura vi sono elementi a protezione della giunzione che ancorché non strutturali assicurano l’impermeabilizzazione e talvolta la coibentazione.
È quindi importante che l’intervento di smontaggio venga eseguito con la massima cautela per preservare quanto più possibile la funzionalità dell’esistente.

Successivamente, eseguito l’intervento, è necessario ripristinare tale funzionalità per intero.

Potrebbe dunque essere necessario sostituire una parte di lattonerie o del manto se particolarmente vetusti. In ogni caso è indispensabile un controllo puntuale dell’impermeabilizzazione onde evitare problemi in futuro.

LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

I pannelli o parti di essi che vengono rimossi sono a tutti gli effetti dei rifiuti e come tali vanno smaltiti.

La complicazione è che non sono composti di solo calcestruzzo bensì hanno al loro interno consistenti parti di polistirene.

È necessario dunque individuare impianti di smaltimento che li ricevano e conferirli integri a tali impianti. I costi di conferimento sono ovviamente più alti rispetto al calcestruzzo da demolizione.

È inoltre importante ricordare che il trasporto di tali manufatti è assoggettato alla normativa del trasporto di rifiuti e la ditta che lo esegue deve avere le specifiche autorizzazioni.

IL CASO DI STUDIO


Nel caso in esame ci è stato richiesto di rimuovere alcuni pannelli per la realizzazione di una parete atta a ricevere una vetrina per esposizione.
L’analisi del contesto strutturale è stata in tal caso semplificata dalla recente datazione dell’edificio, prodotto dalla Pizzarotti, di cui è stato possibile visionare il progetto compreso il dettaglio i sistemi di fissaggio e sostegno utilizzati.

I tecnici del Committente hanno redatto rapidamente le pratiche amministrative e siamo quindi intervenuti entro pochissimi giorni dall’incarico.

Sono stati rimosse le lattonerie di coronamento e smontata la parete. Successivamente si è proceduto al rimontaggio dei soli pannelli superiori che già nello stato di fatto erano dotati di sostegno autonomo.

Abbiamo quindi effettuato il ripristino della copertura, della sigillatura tra i pannelli ed infine lo smaltimento a discarica.

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