Il rifacimento dell’impermeabilizzazione della copertura di un prefabbricato dà nuova vita ad un fabbricato industriale, ripristinandone la funzionalità e può essere l’occasione per migliorarne le prestazioni energetiche.

Manutenzione straordinaria o ristrutturazione?

L’intervento può essere più o meno spinto. Può essere limitato alla sola impermeabilizzazione, oppure coinvolgere la coibentazione, può prevedere o meno la sostituzione dei pannelli e persino di parti strutturali o di porzioni di esse.

L’intervento di rifacimento delle coperture si configura sempre come manutenzione straordinaria, anche quando è spinto fino alla sostituzione di parti strutturali, pertanto è molto semplice dal punto di vista urbanistico.

Fin dove spingersi?

È fondamentale in questi casi un’analisi costi benefici, sulla base dell’effettivo utilizzo del fabbricato. Affinché questa fase preliminare conduca alla decisione più adeguata alle esigenze del Committente è necessario affidarsi a tecnici con esperienza e a ditte specializzate nelle coperture industriali.

Solo in questo modo, infatti, è possibile individuare l’intervento più appropriato.

E’ quindi necessario fare una disamina delle proprie esigenze, scegliere un tecnico di fiducia con il quale confrontarsi quindi affidarsi a ditte specializzate.

Diffidate dai tuttologi. Prefabbricazione ed edilizia tradizionale non sono la stessa cosa. Solo affidandosi a ditte che conoscono le strutture prefabbricate è possibile ottenere risultati all’altezza delle aspettative. La non sufficiente conoscenza delle strutture potrebbe creare anche seri problemi dal punto di vista della sicurezza.

Un caso pratico

Illustriamo un caso work in progress. Si tratta di un cantiere ad Olbia.

Siamo intervenuti sulla copertura di un capannone prefabbricato con tegoli alari e pannelli sandwich.

Per prima cosa è stato necessario montare un ponteggio per l’accesso in quota. I nostri addetti sono in possesso degli attestati per il montaggio e lo smontaggio dei ponteggi. Il nostro ufficio tecnico provvede alla redazione del PIMUS da parte di un ingegnere iscritto all’albo.

In questo caso sia i tegoli che i pannelli sandwich risultavano in buono stato, l’edificio non necessitava di particolari prestazioni energetiche, l’esigenza del Cliente era quella di recuperare l’uso del fabbricato, soggetto a numerose infiltrazioni.

I tegoli erano impermeabilizzati con una guaina bituminosa che presentava numerosi punti di distacco.

Membrane in TPO – Poliolefine – La soluzione più versatile

In questo tipo di interventi le membrane in TPO (o membrane in poliolefine) sono senz’altro la soluzione più vantaggiosa.

Infatti con questo tipo di materiale non serve eliminare la guaina sottostante. Si risparmia così molto tempo (e quindi denaro) ma soprattutto si risparmiano costosi smaltimenti.

Abbiamo quindi proposto un semplice intervento di ripristino dell’impermeabilizzazione dei tegoli e delle pareti perimetrali.

TPO Vs. Guaine bituminose

Ci pare il caso di fare una riflessione. Chi non conosce le guaine bituminose? Le guaine bituminose trovano ancora oggi un largo impiego nell’edilizia industriale, grazie al basso costo ed alla semplicità di posa. A volte le proponiamo anche noi, ma solo in casi molto particolari.

Non ci stancheremo mai di ricordare infatti che la loro durabilità è senza dubbio più limitata rispetto a quella del TPO (membrane in poliolefine) e soprattutto che il loro smaltimento è uno dei più costosi tra quelli dei materiali utilizzati in edilizia, addirittura oltre il doppio rispetto a quello dell’amianto.

La soluzione

Il TPO può essere applicato senza rimuovere le guaine. Si fa una pulitura di massima, si copre il tutto con un tessuto non tessuto che protegge il TPO da eventuali rilasci di bitume, quindi si applica il TPO sopra. Abbiamo utilizzato materiali Polyglass.

L’importanza dell’esperienza

In interventi di questo tipo è necessario che anche gli addetti siano esperti nel lavoro. Infatti, trattandosi di edifici datati, che magari hanno subito già dei rimaneggiamenti, spesso non è possibile lavorare su disegni e progetti originari.

Si rendono quindi necessari rilievi preliminari in sito e successivamente anche un confronto continuo tra addetti in cantiere e ufficio tecnico, finalizzati alla definizione di particolari costruttivi puntuali.

Vengono in aiuto le fotografie, le videochiamate e tutti gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. Per esempio la tavoletta grafica consente uno scambio efficace ed immediato nell’interlocuzione tra cantiere e ufficio tecnico.

Il risultato (work in progress)

Il lavoro è ancora in corso, pertanto invitiamo a tornare tra qualche giorno per vedere il lavoro finito, intanto pubblichiamo un paio di anticipazioni.

Aggiornamento – Il risultato (lavoro finito)

Come promesso, pubblichiamo le immagini del lavoro terminato.

Il risultato non necessita di commenti.

Senza cambiare le lastre di copertura abbiamo recuperato la funzionalità della copertura.

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